Nonostante la carne costituisca uno dei punti cardine dell’alimentazione umana, la nostra costituzione non è adatta a consumarne regolarmente, come suggeriscono sia la particolare forma della nostra dentatura sia la lunghezza del tubo digerente.
Con l’età, inoltre diminuisce ulteriormente la capacità di digerire la carne con conseguenze disastrose sul nostro organismo, se si insiste ad assumerne in quantità troppo elevate. Gli effetti sono putrefazioni intestinali, incrostazioni di grassi e residui azotati sia nelle arterie che nelle articolazioni, un’elevata pressione arteriosa e un’ aumento della frequenza cardiaca, con conseguante calo graduale della nostra energia fisica. Inoltre la carne acidifica fortemente l’organismo, costringendo le ossa a cedere sali di calcio per ripristinare l’alcalinità originaria. In questo modo il corpo si impoverisce di calcio provocando osteoporosi e carie.
Va preso inoltre atto che attualmente sono poste sul mercato carni “accresciute” con ormoni sintetici, con presenza di antibiotici, coloranti e conservanti, oltre ai pesticidi assorbiti dal bestiame. E’ facile intuire, quindi, che un’alimentazione fondata sul consumo di carne aumenta il rischio di tumore al punto che un individuo che non fuma, ma consuma carne, riduce solo del 50% tale rischio, anche a causa dell’alta percentuale di grassi saturi presenti nella carne.
Vediamo cosa accade dal punto di vista energetico.
Quando assumiamo cereali, legumi e verdure, il corpo scompone questi elementi che diventano successivamente sangue e poi muscoli quindi carne. Quando mangiamo carne invece il processo si inverte, cioè la carne diventa sangue per poi ridiventare muscoli,quindi di nuovo carne. E dato che questo scambio è molto rapido riceviamo energie esplosive. Tuttavia queste energie rappresentano un processo di decomposizione anziché di costruzione. La carne deve essere decomposta per essere assimilata ed eliminata, dà energia ma non produce sangue di buona qualità. Il processo è troppo rapido e il bisogno di eliminare le tossine e troppo impellente. Ciò che non segue il processo naturale viene rigettato dal corpo. Bisogna ricordare sempre che quando si mangia carne, si mangia un cadavere in decomposizione, il corpo quindi cerca di “bruciare” in fretta la materia “morta”.
La carne inoltre ha un potere contrattivo, provoca una tensione e un irrigidimento nel corpo che si traduce in un atteggiamento chiuso, teso, “abbottonato”. Le persone che esprimono questa energia contratta hanno paura di perdere il controllo, cercano sempre di controllare: se stesse, gli altri e le situazioni. Tendono ad essere inflessibili e materialiste. Naturalmente quanta più carne si assume tanto più accentuato sarà l’atteggiamento che ho esposto, soprattutto se non si tenta di bilanciare la carne con abbondanti quantità di verdura.
Se si vuole quindi essere sicuri di ingerire la giusta quantità di proteine “nobili” e si vogliono eliminare tutti gli spiacevoli effetti collaterali sopra esposti, basta mangiare legumi associati a cereali. In questo modo saranno presenti tutti gli amminoacidi necessari per considerare la proteina del legume una proteina “nobile”, riservando carne e pesce non più alla quotidianità ma ad eventi di festa od occasioni importanti.